Io come sempre ho comprato questo libro per poi venire a sapere che è l'ultimo, in ordine di tempo, che vede come protagonisti quelli del BarLume. Comunque non è un problema perché si fanno solo pallidi accenni a quello che potrebbe essere avvenuto nei due libri precedenti.
Qui comunque quattro vecchietti rompiscatole, che qui sono in provincia di Pisa, ma che si possono trovare tali e quali in ogni parte della penisola, passano il tempo a tormentare il barrista (errore voluto) che anche lui pare non essere molto normale. In questo particolare racconto i nostri iniziano una indagine tutta loro su un incidente che ha portato ad un insolito omicidio.
Per essere sinceri di indagine c'è poco, più che altro il tutto è un pretesto per fare uno spaccato di vita.
Ad alcuni potrebbe dare fastidio il fatto che alcuni personaggi parlano in toscano, ma a me non ha dato nessun fastidio, anzi. La scrittura è immediata, sembra più un continuo dialogo con lo scrittore. Forse la cosa che mi ha dato più fastidio è che non sempre riuscivo a capire se era l'autore o il barrista Mario a parlare.
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