Questo libro viene ormai considerato un classico della fantascienza detta Distopica.
L'autore ipotizza una società in cui la politica, il "grande fratello" regolano tutto e tutti. Le persone sono prigioniere senza saperlo, credono di pensare con la propria testa ed invece no.
Il libro in originale si doveva intitolare "l'ultimo l'uomo in Europa", perchè il protagonista è l'unico uomo rimasto, l'unico che ancora ha desiderio di pensare con la propria testa, che si pone delle domande.
Nella prima parte del libro ci si concentra sul protagonista e sulla sua compagna, mettendo in evidenza due modi di sfuggire al totalitarismo e come il regime influisca in modo subdolo sulle vite delle persone. Nella seconda parte invece abbiamo solo il protagonista ed il racconto si fa più introspettivo, ed è qui che viene fuori l'ultimo vero uomo d'Europa.
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