Se vi è piaciuto "il codice Da Vinci" probabilmente anche questo libro vi piacerà. Moltissime sono le cose in comune, ma badate bene che "il cerchio si chiude" è stato pubblicato un paio di anni prima del famoso codice, è rimasto nascosto per un po' nelle librerie nordeuropee per trovare maggiore diffusione sulla scia del romanzo di Dan Brown.
Il romanzo parte in Norvegia dove viene rinvenuto un misterioso scrigno che nasconde non si sa quale segreto sulla religione Cristiana. Lo scrigno però viene letteralmente portato via, rubato, trafugato dal luogo degli scavi. Il sovrintendente agli scavi riesce però a rientrarne in possesso e da qui parte l'avventura per capire quali segreti nasconde questo reperto storico.
Come nel codice abbiamo a che fare con un albino, questa volta però è il protagonista principale, colui che deve scoprire il segreto, si parla di un Ordine di monaci designati alla protezione di un tesoro, questa volta è l'Oridine dei Cavalieri di San Giovanni, ed anche qui il mistero ruota sul fatto che l'attuale Nuovo Testamente è stato fatto a tavolino e si mette in dubbio la divinità di Gesù. A differenza del codice questo romanzo è forse meno avventuroso e più ... come dire accademico, nel senso che ci sono varie parti in cui qualcuno cerca di rifilare al protagonista una storia, più o meno plausibile, sul perchè lo scrigno è importante e debba restare segreto.
Personalmente il libro non mi ha colpito più di tanto, ci si domanda di continuo "perchè lo fa?". Nessuno lo abbliga proteggere lo scrigno, anzi, anche le autorità norvegesi chiedono all'albino testardo di riconsegnare il reperto, ma lui insiste per capire cosa si nasconde dentro lo scrigno.
Comunque è uno di quelli che considero buoni libri da ombrellone, ovvero libri che tutto sommato si leggono bene, e se ti interrompi ogni tanto per fare due chiacchiere con i vicini di ombrellone recuperi bene il filo del discorso.
sabato 30 aprile 2011
"Il cerchio si chiude" Di Tom Egeland
lunedì 25 aprile 2011
"Il mio nome è Rosso" Di Orhan Pamuk
Siamo ad Istambul 1591, un miniaturista viene ispiegabilmente ucciso ed ad ogni capitolo un personaggio diverso ci fornisce la sua parte della storia parlando direttamente a noi, i lettori. Ad ogni capitolo veniamo portati in un mondo che non ci appartiene come tempo e come cultura. Una donna che vuole divorziare dal marito probabilmente morto in guerra, un uomo che corre dietro al suo sogno d'amore, un vecchio miniaturista che vuole realizzare per il suo Sultano un libro che impressioni gli occidentali, e per farlo istruisce in segreto i suoi uomini perchè dipingano le ombre e la prospettiva.
Un tuffo nel passato e nel mondo affascinante dei miniaturisti, artisti "incompresi" sempre a rischio di essere dichiarati eretici.
Ammetto che un po' di conoscenze sul periodo e sulla cultura Turca non farebbe male.
Un tuffo nel passato e nel mondo affascinante dei miniaturisti, artisti "incompresi" sempre a rischio di essere dichiarati eretici.
Ammetto che un po' di conoscenze sul periodo e sulla cultura Turca non farebbe male.
mercoledì 20 aprile 2011
"Il quinto giorno" Di Frank Schätzing
Pur essendo enorme, nel libro sembra esserci poco tempo per approfondire i personaggi, ed alcuni sembrano essere creati utilizzando i classici stereotipi, ma si riesce a passare sopra questa piccola pecca grazie ad una scrittura quasi sempre agile, veloce, passaggi degni di un film d'azione e pagine ad alta suspance.
Il libro è carico di nozione scientifiche sempre ben inserite nel contesto, quindi non si ha mai la sensazione che l'autore ci stia impartendo una lezione di scienze. Queste nozioni, anche se non sempre vere, rientrano comunque nel campo del "potrebbe anche essere", nel senso che in alcuni passaggi sono state utilizzate teorie non convalidate, ma comunque non scartate dal mondo scientifico. L'autore infatti, pur non essendo uno scienziato, ha comunque fatto un lungo lavoro di ricerca, chiedendo informazioni e consulenze agli adetti ai lavori, per dare al suo libro una impostazione più realistica possibile.
L'unica pecca forse è il finale, non tanto per "come" finiesce, ma per lo stile. Il penultimo capitolo è una scarica adrenalinica, poi si piomba nella calma piatta, resa ancora più piatta dal contrasto con il capitolo precedente.
Il libro è carico di nozione scientifiche sempre ben inserite nel contesto, quindi non si ha mai la sensazione che l'autore ci stia impartendo una lezione di scienze. Queste nozioni, anche se non sempre vere, rientrano comunque nel campo del "potrebbe anche essere", nel senso che in alcuni passaggi sono state utilizzate teorie non convalidate, ma comunque non scartate dal mondo scientifico. L'autore infatti, pur non essendo uno scienziato, ha comunque fatto un lungo lavoro di ricerca, chiedendo informazioni e consulenze agli adetti ai lavori, per dare al suo libro una impostazione più realistica possibile.
L'unica pecca forse è il finale, non tanto per "come" finiesce, ma per lo stile. Il penultimo capitolo è una scarica adrenalinica, poi si piomba nella calma piatta, resa ancora più piatta dal contrasto con il capitolo precedente.
venerdì 15 aprile 2011
"Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" Di Philip K. Dick
Libro e film sono sostanzialmente diversi, ma non perchè il film non approfondisce alcune tematiche del libro, ma perchè su pellicola viene preso in esame il punto di vista degli androidi. Nel libro ci si sofferma sul cacciatore, sulla sua vita privata, sui suoi dubbi e le sue incertezze. Naturalmente il tutto con lo stile inconfondibile di Dick che alle volte possono rendere il racconto non molto scorrevole.
domenica 10 aprile 2011
"Dramma nelle terrefonde" di Harry Turtledove
A causa degli spostamenti tettonici lo stretto di Gibilterra è stato chiuso provocando l'isolamento del Mediterraneo dall'oceano che lo riforniva di acqua, questo, nel corso dei millenni, ha portato al prosciugamento del bacino perchè i fiumi non riescono a contrastare l'evaporazione. Adesso al posto del mare c'è una enorme depressione con una fauna ed una flora uniche al mondo, ed è per questo che è stata trasformata in un Parco Ecologico. Tutto questo ha portato ad una diversa evoluzione della storia, adesso l'Europa è governata dalla Tirannia Ereditaria del Tartesh mentre il nemico storico, il regno di Morgaff, occupa le isole britanniche.
Radnal vez Krobir è un ranger del parco ed il suo compito è accompagnare i turisti alla scoperta della fauna e della flora di Terrefonde. Nell'ultimo gruppo di turisti, però, si nasconde un assassino e quel che è peggio hanno le ore contate per riscire a salvare la nazione del Tartesh.
Il libro scorre bene, e le diverse razze sono solo abbozzate, ma si riesce a capire bene le varie diversità fisiche e culturali. Nella prima parte l'autore cerca di far partecipare anche il lettore alla visita guidata, ma poi si entra nel vivo della storia, con la ricerca di un assassiono e con un apocalittico piano da sventare.
Radnal vez Krobir è un ranger del parco ed il suo compito è accompagnare i turisti alla scoperta della fauna e della flora di Terrefonde. Nell'ultimo gruppo di turisti, però, si nasconde un assassino e quel che è peggio hanno le ore contate per riscire a salvare la nazione del Tartesh.
Il libro scorre bene, e le diverse razze sono solo abbozzate, ma si riesce a capire bene le varie diversità fisiche e culturali. Nella prima parte l'autore cerca di far partecipare anche il lettore alla visita guidata, ma poi si entra nel vivo della storia, con la ricerca di un assassiono e con un apocalittico piano da sventare.
martedì 5 aprile 2011
"Cronache marziane" Di Ray Bradbury
Il libro è strano e surreale, anche perchè adesso sappiano con esattezza che Marte non ha una atmosfera, ma comunque è un libro che secondo me ben descrive l'umanità, in questo caso solo ed esclusivamente americana, ed il suo modo di agire.
I nostri si presentano agli alieni tutti belli e baldanzosi,i si precipitano su Marte senza rispetto e pietà per chi era li prima di loro, ma pronti a portare su Marte tutto quello che hanno lasciato sulla Terra.
I nostri si presentano agli alieni tutti belli e baldanzosi,i si precipitano su Marte senza rispetto e pietà per chi era li prima di loro, ma pronti a portare su Marte tutto quello che hanno lasciato sulla Terra.
domenica 3 aprile 2011
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