In tutti i romanzi di Dick si può dire che c'è una ricerca dell'identità, e questo non fa eccezione.
Jason Taverner è un uomo dello spettacolo, ha successo, è famoso, ma una mattina tutto questo non c'è più. Nessuno ricorda più la sua esistenza, anche nelle banche i suoi dati non ci sono. Inizia così una sorta di mini viaggio alla ricerca della sua identità in una società post seconda guerra civile, cupa, dove se non hai i documenti vieni spedito ai lavori forzati.
Rispetto ad altri romanzi di questo autore, il libro mi è sembrato scritto in modo molto più lineare, meno visionario. Forse alcuni aspetti della società in cui si svolge la storia possono rimanere oscuri, ma questo non pregiudica la comprensione del testo.
Un buon libro per chi vuole iniziare a conoscere questo autore.
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